| Difficile intuire che cosa pensasse il sindaco Flavio Tosi quando ha pronunciato una frase del genere, nella puntata dell’Infedele andata in onda su La7 lunedì scorso. Chissà a quale Gomorra si riferiva il primo cittadino leghista di Verona, già noto per le sue esternazioni sopra le righe su sud ed immigrati condannato nel 2009 dalla magistratura in via definitiva a due mesi di reclusione per aver organizzato una campagna firme razzista. È presumibile pensare che si volesse riferire a quella città che visse quel lungo periodo buio, quegli anni di piombo che hanno indubbiamente insanguinato le strade di Gela. In questo caso bisognerebbe ricordare a Tosi che tra quel periodo e la sua dichiarazione sono passati oltre vent’anni, anni in cui la nostra città ha rialzato la testa, in cui i cittadini si sono ribellati al giogo mafioso, anni in cui amministratori e forze dell’ordine, imprenditori e magistrati hanno ripulito l’anima insanguinata di una città violentata dalla Mafia, fino a farla diventare un baluardo della lotta a Cosa Nostra. Gela ci ha messo anni per risollevarsi e per rinascere dalle ceneri del dominio mafioso, ed è perciò inaccettabile subire in diretta nazionale affermazioni di questo tipo dettate dall’ignoranza e dalla presunzione di chi parla per luoghi comuni e per sentito dire. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad affermazioni gratuite.
Non può esserci spazio per pregiudizi e luoghi comuni che purtroppo ancora circolano, nell’ignoranza di quello che le città del sud, e Gela in particolare, dando il meglio di sè, stanno facendo per rinascere e per creare sviluppo. Certo la Mafia c’è esiste, ma qui c’è gente che la vuole combattere, che lotta giorno per giorno e che è stufa di essere additata come “Mafiosa” solo per diritto di nascita. Chi, come il Sindaco Tosi, propone queste rappresentazioni semplicistiche della realtà siciliana non conosce la storia, non ha nessuna percezione delle difficoltà che la Sicilia ha incontrato, dei prezzi che ha pagato, per errori e storture delle politiche dello Stato nazionale nella fase della sua formazione e del suo consolidamento. Finché gente del genere si ostinerà a ritenere la verità di sua proprietà, i diritti di sua proprietà, l’Italia di sua proprietà, niente di tutto questo migliorerà. Caro Sindaco Tosi, ancora una volta ha dimostrato di non avere rispetto per la storia, per la cultura del nostro paese. La prossima volta venga a visitare Gela e tocchi con mano quello che noi gelesi viviamo giorno per giorno, siamo certi che avrà modo di ricredersi.
INFAME VILE FACCHINO E IGNORANTE, TI AUGURO DI ESSERE PESTATO A SANGUE DA UN TUO AMICO ROM..
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