| In una lunga nota analizza la situazione Tuccio si sfoga sul tema della squadra che quest'anno non gareggerà
Gela - Angelo Tuccio, presidente del Gela Calcio rompe il silenzio stampa, dopo la mancata iscrizione del Gela Calcio al campionato e spara sul mucchio. In un lungo documento ha scandagliato la situazione che ha portato alla cancellazione dell’attività sportiva agonistica della società sportiva da lui presieduta. Il primo ad essere messo sotto accusa è il sindaco Angelo Fasulo.
In queste ultime settimane ho rispettato, in silenzio - scrive Tuccio - il disperato tentativo di iscrizione di una squadra di Gela al Campionato Dilettantistico di Serie “D” (sul quale non voglio entrare nel merito per non provocare polemiche oramai inutili), ma devo registrare con amarezza che durante la breve permanenza a Gela di Paolo Smorta si è diffusa una falsa notizia in seno alla tifoseria gelese, in merito ad una generosa sponsorizzazione che la Società di Caffè, presso cui lavora lo stesso Smorta, avrebbe elargito a suo tempo al Gela Calcio.
In realtà la Società Gela Calcio Spa - si legge nella nota - non ha mai ricevuto un solo euro dalla Società di Caffè, né direttamente dal Sig. Smorta, il quale con il Gela Calcio ha solo avuto una collaborazione come tifoso, assolutamente gratuita. Inoltre, con riferimento al “ mancato richiamo" a Gela dello stesso Smorta, Assessore allo Sport di Desio, durante il tentativo di iscrizione al campionato di Prima Divisione, è preferibile stendere un velo pietoso, anche perché mi risulta che a Gela abbiamo già un valoroso Assessore allo Sport, almeno di pari valore, mentre lasciamo ad altri il divertimento con la finanza creativa relativa ad improbabili mutui gratuiti del Nord ! Inoltre - scrive Tuccio - ho assistito ad un attacco, tanto feroce quanto ingiusto, ma sicuramente ingeneroso, nei confronti degli imprenditori gelesi e al loro presunto scarso interesse a sponsorizzare lo sport e il calcio.
Le Imprese, per poter concedere una sponsorizzazione, hanno bisogno di tempo e chiedono, giustamente, l’erogazione di servizi pubblicitari e di immagine, attraverso un regolare contratto, cosi come avvenuto in questi 5 anni con il Gela Calcio. Infatti la gestione dei costi di ogni stagione sportiva ha sempre avuto un buon 30% circa di proventi dalle sponsorizzazioni private; ovviamente una più larga partecipazione degli sponsor avrebbe dato più forza alla Società, ma non ho mai legato l’iscrizione al campionato alle sponsorizzazioni, nemmeno in occasione dell’oneroso ipescaggio in Prima Divisione; pretendere che gli sponsor devono “scucire anche i soldi per l’iscrizione” è violenza pura.
Se una Dirigenza non ha forza finanziaria propria, addirittura nemmeno per l’iscrizione iniziale al campionato, mi chiedo chi sostiene il costo della gestione annuale ? Ancora gli sponsor ? Invece, la cosa importante che uno sponsor deve assolutamente fare è quella di rispettare gli accordi firmati all’inizio della stagione e onorare i vari pagamenti altrimenti, anziché dare una mano, crea gravi problemi finanziari alla società, come accaduto al Gela Calcio. Infatti mentre tutti gli sponsor privati hanno onorato gli impegni, l’unico sponsor che non ha assolutamente rispettato gli accordi è stato il Comune di Gela il quale, nei fatti, ha reso impossibile iscrivere la squadra avendo provocato una mancanza di liquidità a fine stagione.
Il Gela Calcio ha rispettato in pieno gli accordi, tanto che la squadra ha sempre portato sul petto con orgoglio il logo “Città di Gela”, durante tutte le partite di campionato in giro per l’Italia, tutto il materiale sportivo portava l’effige del Comune, allo stadio durante le partite abbiamo sempre trasmesso la pubblicità del Comune, in sala stampa durante le interviste c’era sempre il simbolo della Città, etc. Insomma il Gela Calcio ha fatto tutto, l’unica cosa che non è avvenuta regolarmente è l’impegno del Comune di Gela ! Cosa c’entrano gli imprenditori locali ? E’ sbagliato dare la colpa agli imprenditori per la mancata iscrizione del Gela Calcio alla Prima Divisione. E’ vero che il Sindaco e l’On. Crocetta hanno cercato di racimolare la somma di 287.000 euro necessaria al pagamento dell’IVA e di altre tasse, non trovando la sufficiente disponibilità, ma è pur vero che questa somma serviva a coprire il buco in bilancio causato dal Comune di Gela.
Se il Sindaco avesse provveduto in tempo, come hanno fatto tutti gli altri sponsor, ad onorare l’impegno economico assunto con l’Accordo del 27/08/2010, non ci sarebbe stato bisogno che lo stesso Sindaco si prodigasse a trovare con urgenza altri sponsor last minute: pertanto non bisogna perdere di vista che a causare il disastro finanziario è stato solo il Comune di Gela, il quale a tutt’oggi non ha ancora versato al Gela Calcio 543.600, che euro più, euro meno, è il doppio della cifra che serviva a pagare l’IVA e le altre tasse necessari per iscrivere la squadra in Prima Divisione .Scaricare le proprie responsabilità sugli altri è comodo, ma assolutamente ingiusto! In questi giorni - scrive Tuccio - sto preparando, assieme ai miei legali, il Dossier relativo a tutta questa vicenda e dunque dei danni causati dalla conseguente e dolorosa mancata iscrizione al Campionato Professionistico di Prima Divisione della LegaPRO, che a breve sarà consegnato all’Autorità Giudiziaria.
Due lettere meritano di essere ricordate: la prima datata 25/05/2011 e la seconda datata 13/06/2011, regolarmente protocollate al Comune e tempestivamente consegnate al Sindaco. Mi chiedo, ancora oggi, le due missive sono state lette dal Sindaco? E che provvedimenti ha preso? Poiché è evidente che se avesse dato una risposta concreta a quelle due lettere, oggi ci sarebbe una squadra gelese in ritiro e regolarmente iscritta al campionato Prima Divisione, senza dover violentare ripetutamente gli sponsor. Poi mi accorgo, fatalmente, che ho avuto l’ardire di porre altre due domande,senza ancora avere ricevuto uno straccio di risposta a nessuno dei 14 quesiti, posti pubblicamente al Sindaco nella “Lettera Aperta alla Città di Gela” pubblicata dal Corriere di Gela il 23/07/2011, e pur riconoscendo di avere parecchi difetti, ritengo di avere anche un pregio che si chiama “pazienza”. Aspetterò tutto il tempo necessario per avere queste risposte e mi prenderò anche la libertà, di tanto in tanto, di ricordare al Sindaco, qualora lo dovesse dimenticare, che ha ancora il dovere di spiegare a me, ma soprattutto agli sportivi gelesi e a tutti i cittadini di questa comunità, qual’è la Sua spiegazione in merito al massacro che il Comune di Gela ha perpetrato nei confronti della Società Gela Calcio SpA e soprattutto nei confronti del calcio, determinando, nei fatti, un pauroso arretramento di circa 30 anni.
Inoltre mi chiedo, con una punta di disperazione, ma è normale che la Classe Politica di una Città di quasi 80.000 abitanti non abbia sentito l’esigenza e l’orgoglio di difendere con forza e determinazione un patrimonio inestimabile come la Prima Divisione, come fra l’altro avviene ovunque ? Dov’è finito il doveroso senso di appartenenza al territorio, qual’è l’interesse pubblico per avere permesso il sacrilegio di un simbolo sportivo cosi importante al quale erano legati uomini e donne gelesi, con grande orgoglio? Possibile che il Consiglio Comunale si interessi perfino di regolamentare i gazebo, cosa peraltro nobile, e non sente forte il bisogno di capire e di spiegare alla Città cosa è successo sulla vicenda Gela Calcio ? Dov’è finita la coscienza critica di Gela, un tempo faro di civiltà? Su una cosa sono molto risoluto: non permetterò a nessuno che con il passare del tempo cali il silenzio su questa vicenda, cosi come accaduto 6 anni fa nel caso del fallimento della Società Gela JT Srl, perché la Società Gela Calcio SpA è stata colpita e gravemente ferita, ma anche perché sono convinto che questa vicenda, per come si è sviluppata, va oltre il semplice calcio”.
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